incesto
Nella Dark Room... con mia figlia....
di ClaudioGusson
07.03.2013 |
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"Raggiunsi i parenti e quei pochi amici che erano rimasti ad aspettarmi..."
Per quanto mi riguardava la figura del nonno, rassegnato e dimesso, mi stava stretta, perché, a fronte del ruolo che la società affibbiava al vecchio, rottamato del lavoro e completamente asessuato, la mia personalità invece era fondamentalmente attiva e trasgressiva.Da sempre ho tradito mia moglie, con chi mi capitava. Addirittura sono comparso anche su una rivista porno amatoriale, con il viso coperto da una banda nera, mentre mi inculavo una cugina.
Negli anni del buum tecnologico, usando internet, sono riuscito a catturare molte donne, anche giovanissime, con cui mi sono scatenato in motel, in macchina e persino nelle aree di servizio delle autostrade.
Quei vizi, dopo la pensione, diventavano sempre più difficile da soddisfare, perché mi costringevano ad affrontare dei lunghi viaggi e a dover inventare giustificazioni assurde, scuse che apparivano sempre meno plausibili, in considerazione che ero ormai un pensionato.
La fortuna mi è venuta incontro. Ma come si sa, la dea bendata, a causa della cecità, ha fatto un casino. Ha incrociato il destino di mia figlia Alessandra al mio, in un intreccio di eventi, eccezionali, ed accaduti indipendentemente dalle nostre volontà.
Due anni fa, nella mia città, è stato aperto un club privè.
Essendo un abituale frequentatore di Internet, con un profilo molto avanzato che aveva migliaia di contatti, tramite una e_mail, mi hanno invitato all’inaugurazione del locale.
La pubblicità del Club, oltre alle solite offerte di sesso e all’assicurazione della garanzia di massima riservatezza, aveva una novità, che mi ha incuriosito: La Dark Room.
Cioè una stanza completamente al buio, dove avevi la possibilità di incontrare una partner sconosciuta, che era stata contatta e sedotta nella chat interna del locale, con la quale c’era una affinità elettiva.
Questa stanza completamente oscura aveva delle caratteristiche particolari. Si doveva far sesso con chi capitava e senza dire una sola parola, perché non era consentito svelare la propria identità.
Serviva a proteggere le persone da eventuali rischi di ricatti. Insomma entravi e scopavi, ignorando l’identità della partner; la quale poteva essere giovane o anziana, bella o brutta. Insomma, un incontro al buio totale. Quella idea la trovai straordinariamente brillante, perché nella pratica, dava la possibilità di sfogare qualsiasi fantasie, senza alcun imbarazzo.
La fortuna, però, mi ha abbandonato proprio il giorno dell’inaugurazione. Perché corrispondeva con la data nella quale mia figlia Alessandra aveva fissato la cerimonia del battesimo di Alessio.
Imprecai e maledissi il destino avverso, soprattutto mia moglie, perché fu lei a scegliere la chiesa e il giorno. Era l’onomastico di un santo a lei cara, e diceva che avrebbe portato fortuna ad Alessio, il mio nipotino.
Dovevo inventarmi una scusa plausibile, perché non volevo perdermi l’inaugurazione del Club Privè, anche in considerazione che per coloro che erano stati invitati tramite e_mail, l’ingresso era gratis, con alcuni vantaggi.
Venne il giorno e ci ritrovammo con tutti i parenti e gli amici presso la chiesa, dove sarebbe stato celebrato il battesimo.
La cerimonia ebbe luogo senza intoppi. Il problema sarebbe sorto nel pomeriggio, durante i festeggiamenti al ristorante.
L’inaugurazione, infatti, era stata fissata per le cinque, ed io entro quella ora dovevo cercare una scusa per allontanarmi.
L’occasione me la diede mia moglie. Aveva dimenticato le pastiglie antidepressive, che assumeva a causa di una disfunzione ormonale.
Alessandra, mia figlia, si offrì di andare a cercarle. Fui tempestivo a fermarla.
Lungo il tragitto non facevo altro che pensare alla scusa che dovevo inventare per non ritornare al ristorante. Ero incolonnato davanti ad un semaforo, ad arrovellarmi il cervello, quando da dietro un auto mi diede una leggera spinta. Qualcuno mi aveva tamponato. Perfetto.
Chiamai Alessandra e gli dissi quanto che era successo, che stavo bene, e che sarebbe stato meglio se fosse andata lei a prendere le pastiglie della mamma, perché avrei perso tempo con i vigili urbani. Non era così perché, in realtà, ci eravamo scambiati solo i dati delle assicurazioni e quelli personali.
Arrivai puntuale nel cortile alla villa, dove era situato il club privè. Il locale, all’interno, era in penombra, le pareti color granato scuro, sembravano di velluto, le luci sfumavo negli angoli, i divani e le poltrone erano sparsi in ogni dove, sui tavolini si vedevano le bottiglie e bicchieri che solerti camerieri, di ambo i sessi, molto sensuali, avevano l’accortezza di portare.
Le ragazze esibivano minigonne da mozzare il fiato. C’erano angoli appartati, dove già si potevano notare delle coppie in atteggiamenti intimi, a fare amicizia e andare oltre. Le piste per il ballo erano già affollate dai clienti, ben vestiti, e le donne abbigliate in modo succinto, si muovevano come odalische al ritmo della musica.
Il bancone del bar era dorato, e dietro c’erano due stupende ragazze di colore.
Stavo osservando il locale, quando un signore, pressappoco della mia età, si avvicina e mi accoglie con un gran sorriso. Era il gestore, si presenta e poi mi chiede il nome. Mi presento, ma appena rivelo l’identità che avevo creato su Internet scoppia in una gran risata.
“Sei tu? il famoso Amantino? –
“Si, mi conosci? –
“Certo, ho conosciuto donne con cui sei stato! Debbo ammettere che sei un bel mandrillone! Hahahah -
“Mi difendo! –
“Mi fa piacere che hai accettato il mio invito! Hai già visto la stanza dei computers? – “La chat interna? -
“Si! E’ qualcosa di nuovo! Praticamente è l’anticamera della Dark Room! –
“Come funziona?
“devi prenotarti appena entri! Un ora costa 100 euro! Le donne non pagano! – I computer sono collocati in stanze diverse, una per gli uomini e una per le donne, quindi entri nella chat insieme con agli altri! Chi riesce a conquistare una donna on line, ha la possibilità di incontrarle nella stanza buia! –
“quindi garantisce l’assoluto anonimato? interessante? –
“ si molto! credo che un amante sconosciuta susciti più desiderio! Pensa! non la conosci e puoi immaginarla come ti pare e piace! E senza tanti complicazioni! – “cazzo è vero! –
“vorresti provarla?
“Perché no? Dove devo pagare? –
“Oggi offre la ditta! Vieni! –
“Grazie!”
Mi portò in una stanza dove c’erano almeno una ventina di computers. In quel momento più della metà era già impegnato. Mi sedetti ed entrai in rete. Non c’era bisogno di username e password, era stato tutto impostato. Entrai nella rete interna con il numero 13 e scelsi come avatar l’immagine di un uomo maturo e a petto nudo.
Dall’altra parte, c’erano già dieci donne in linea. Entrai e le salutai tutte.
Tutti rispondono: “Ciao 13!
Scrissi: “ma siete tutti seduti su questi sgabelli duri come la pietra! Non avete il culo intorpidito?
Risponde un uomo, il n.11 “io ho anche i coglioni intorpiditi! Hahah
Gl rispondo: “attento che poi fai cilecca con il n.8!
La donna n.8 incuriosita da quella risposta.
“perché con me?
“Così! Mi andava di dire il tuo numero!
La donna n.3: “potrebbe capitare a me! Non ti pare!
Io: “n.3! a te no! Ho idea che sai il fatto tuo!
La n.8: “Questa è bella! A me deve capitare il cileccone a lei no!
La n.3:“Tesoro! Mi sa che il n.13, è uno che se ne intende!
La n.8:“se non lo conosci nemmeno!
Io:“n.3 sei una donna intuitiva! Ti stimo!
Il mio scopo era quello di mettere le donne una contro l’altra e incuriosirle. Il n.3 e il n.8 si stavano già contendendo il mio numero.
Il n.8: “come fai a dire che lei è una donna intuiva! Perché io ti sembro una sciacquetta?
Il n.3: “bellezza! Rassegnati! Il 13 ha capito di che pasta sei fatta!
Dopo alcuni minuti, di battute e risposte, mi arriva un e_mail in privato. Avevo fatto bingo!
“Ti aspetto nella stanza. Gli faccio vedere a quella sciocca di che pasta sono fatta!
La n.8 mi aveva dato un appuntamento. Sorrisi. Andai dal mio amico.
“Cazzo! Complimenti sei il primo! Stasera, seguimi!
Mi condusse in una cabina.
“La vedi quella porta?
“Si”
“Ci devi entrare nudo! Una cosa! Prima regola importante: non devi chiedergli il nome e non devi parlare con lei! Potete solo toccarvi, accarezzarvi, baciarvi e poi scopare. E’ obbligatorio l’uso del profilattico! Tieni è appeso a questo nastro!
Dopo essermi spogliato e appeso il nastro con il profilattico. Suona il cellulare.
“Papà ma dove sei?
“Sono andato a farmi visitare al pronto soccorso!
“Veniamo subito!
“No! Ho finito! Non è niente! riempio alcuni moduli e poi vi raggiungo!
“Come vuoi papà!
“Mi raccomando, non agitare gli altri!
“Va bene papà! A dopo!
Spensi il telefonino cellulare. La luce della cabina si spense. Fui subito investito da una folata di aria proveniente dalla porta che si era aperta. Una voce di donna, fuori campo, con tono sensuale ci invitava ad uscire e seguire la guida di una corda che si trovava sulla destra.
Afferrai la corda e mi infilai nella stanza buia.
Era tutto nero. Escluso la vista mi restavano gli altri sensi. Infatti, in quei momenti mi arrivava solo il rumore di una persona che stava respirando, era la donna che era entrata nella stanza con me. Era la n.8.
Con una mano seguivo la corda e con l’altra tastavo il buio davanti a me. All’improvviso la mano urtava contro un seno. La pelle era liscia e tiepida. Stringo le dita. Caspita che tetta! Era molto voluminosa. La percepisco tonica e con capezzoli molto sviluppati.
Quel contatto improvviso mi provocò un brivido lungo la schiena. Quel gesto fece sobbalzare anche lei. La sentì tremare. Avevo una gran voglia di parlare, ma le regole erano regole. Anche lei si stava sforzando a stare in silenzio. Quella situazione misteriosa mi piaceva. Mi aveva infiammato i sensi e la fantasia. Il tatto e l’aroma del suo corpo erano gli unici stimoli dei miei sensi, che mi permettevano di immaginarla. Sentivo il suo profumo. Era una fragranza forte che mi stordiva. Ci misi poco a somatizzare quella situazione infernale. Davanti a me c’era una donna, fremente e nuda. Il mio cazzo, come un segugio, fece un sobbalzo. Sollevandosi repentinamente, tale da urtare con la punta contro di lei.
Eravamo, uno di fronte all’altro. La donna senza esitare un solo istante agì veloce, impossessandosi del mio cazzo. Lo afferrò con una mano e con presa sicura iniziava a stimolarlo, facendo scivolare la pelle sulla dura massa pulsante.
Mi avvicinai ancora di più per facilitargli il compito. Nello steso istante cominciai a baciarla sul collo. Il suo profumo mi faceva sballare la mente. Dopo un po’ le labbra della sua bocca furono schiacciate contro le mie, così forti, quasi da togliere il respiro.
La toccavo con frenesia. Aveva un corpo massiccio. Non era molto alta. I capelli erano corti. Cercai di immaginarla. Nel campo visivo della mia immaginazione mi apparve il viso di una nota attrice, bionda. Da com’era fatta poteva corrispondere a lei.
Eravamo molti eccitati. Quella situazione incandescente era veramente incredibile. Mi trasmetteva sensazioni nuove e difficilmente immaginabili primi di allora. Sentivo il suo alito aromatizzato sulle mie labbra. Era una percezione indescrivibile. Le emozioni erano tante e forti. La stringevo, accarezzandogli il culo, che era grosso e rotondo, con la pelle così morbida che sentivo le dita affondare.
Poteva avere un’età approssimativa tra i quaranta e cinquanta. Era comunque una donna sensuale. La figa era completamente rasata. Le dita penetrarono facilmente tra le labbra umide, già abbondantemente bagnate, e s’impregnarono completamente del fluido segreto. Stavo impazzando dal desiderio. In preda all’eccitazione, gli ficcai il cazzo tra le cosce e cominciai a masturbarmi, strofinando il nerbo contro la vulva vaginale. Lei era molto ricettiva e con partecipazione mi aiutava in quella altalena di sensazioni. Lentamente, sostenendoci a vicenda, ci siamo seduti per terra. Il pavimento era coperto da una morbida moquette. Una volta giù, m’inginocchiai tra le sue cosce aperte. Al buio, seguendo solo l’istinto, infilai la bocca nello scoscio. Appena la lingua toccò la carne viva e odorosa, lei sussultò emettendo un lieve singulto. Senza tregua, mossi velocemente la punta della lingua, facendola razzolare tra le fenditure umide ed il turgido clitoride.
La donna misteriosa mi ispirava. Mi sentivo come un vero uragano ed agivo con audacia, senza dargli tregua. Le mordevo con forza le parti intime, strofinando la bocca nella carne viva della vagina. Ero talmente impetuoso che la mia azione la costringeva a gemere ed ansimare con la gola, mentre le sue mani mi serravano le spalle e mi accompagnavano in quel meraviglioso cunnilingus. Dopo averla stimolata per un bel quarto di ora, fu il suo turno, ma scelse il sessantanove, non gli andava di stare inerme a succhiare il cazzo. Voleva continuare a provare quelle sensazioni, e contemporaneamente a sollazzarmi il cazzo.
Mi sdrai a terra e lei salì sopra il mio grembo, era massiccia, ma il ventre era piatto. In quella posizione, iniziammo a darci un piacere reciproco. La bocca agiva senza soluzione. La sua aveva fagocitato interamente il mio cazzo, e la sentivo, mentre lo faceva affondare fino in fondo alla gola. Dio mio era incredibile. Riusciva ad ingoiarlo interamente, fino alla base dei coglioni. Era bravissima. Nello stesso tempo accarezzava e soppesava i coglioni con molta maestria. La schiena mi fremeva tutta, come se sentissi le vertigini di una altezza assiderale. Un vero e proprio turbinio di sensazioni che mi mandarono totalmente in delirio.
Senza farmi cambiare posizione, si spostò con lo scoscio verso il mio grembo, e tenendo il cazzo dritto, puntò la cappella contro la vulva vaginale.
Porca puttana! mi ero dimenticato di indossare il profilattico.
Ormai il dato era stato tratto. Il cazzo scivolò in quel tunnel infuocato, e fu subito avvolto dalle pareti calde come una fucina. La donna, una volta seduta sopra il mio grembo, con il cazzo piantato saldamente dentro la sua figa, cominciò a dondolarsi come se ballasse il ballo del ventre.
I movimenti prima erano lenti e poi diventarono sempre più veloci. Si muoveva senza perdere il contatto con il mio cazzo, che era stimolato incessantemente dalla sua caverna vaginale, in tutta la sua lunghezza.
In quei frangenti gli toccavo le gambe, il meraviglioso e voluminoso culo, e stringevo l’enorme seno, che a volta lei, abbassandolo, me lo sbatteva contro la faccia.
Me la chiavai in tutte le posizioni, possibili e immaginabili. Mi tolsi anche lo sfizio di incularmela. Non ci fu alcun problema a penetrarla, giacché il culo era abbondantemente slabbrato e spianato.
L’ultimo atto mi vedeva sopra di lei, con le sue gambe oscenamente aperte e appoggiate sulle mie spalle, mentre, incuneato tra le cosce, spingevo con forza il mio cazzo dentro di lei. Appena arrivarono i primi conati di sborra, aumentai l’andatura ed il ritmo degli affondi.
Lei non poteva parlare, ma i gemiti gutturali, testimoniarono quelle che in quel momento avvertiva. Ansimava, come se le mancasse il respiro, e gli sforzi erano perfettamente accordati con gli spasmi vaginali che, a causa dell’orgasmo, si contorcevano come forti presse, stritolandomi il cazzo.
“Mmmmmmmmmmmmmmmm
“Mmmmmmmmmmmmmmm
Eravamo muti ed ansimanti, mentre il mio cazzo gli riempiva la figa. Quando esplosi dentro di lei un carico caldo di sperma, nello stesso tempo, la baciavo con gran passione e slancio. Poi mi abbandonai sopra di lei.
Ripresomi da quella maratona pazzesca, dopo esserci strette le mani e baciati, ho afferrato la corda e lo seguita fino alla porta della cabina, che era aperta.
Aappena uscito dalla stanza, fui subito investito dalla luce. Era fastidiosa perché gli occhi si erano assuefatti al buio.
Trovai il mio amico, fuori ad aspettarmi.
“Un esperienza incredibile! Che donna! Mi ha soddisfatto in modo stupefacente!
“ahahahah pensa che nemmeno la conosci!
“Lo sai, questa aspetto ha reso l’incontro molto più eccitante! Avevi ragione tu! Una situazione misteriosa che esalta i sensi! Veramente bella come idea! Complimenti! Credo, che avrà molto successo!
“Grazie! Detto da Amantino! È più che un complimento!
Prima di andare via ho fatto un giro per il locale, osservando attentamente tutte le donne presenti. Nessuna mi dava l’idea che mi ero fatto della donna misteriosa, che avevo incontrato nella Dark Room. Mi rassegnai a cercarla e andai subito via.
Raggiunsi i parenti e quei pochi amici che erano rimasti ad aspettarmi.
Quel pomeriggio sembrava che il destino si fosse accanito con mia moglie. Perche anche mia figlia Alessandra ha avuto un problema, ed era arrivata in ritardo. Aveva bucato una gomma. Mia moglie, si arrabbiò con me e mi fece un cazziatone della madonna.
Ma ero troppo euforico, per rispondergli. Dentro di me ero felice e appagato. Nessuna cosa, in quel momento, poteva turbarmi, figurati una scenata di mia moglie.
In poco tempo, divenne un cliente VIP del Club Privè. Le chat non sempre andavano a buon fine. La prima volta ebbi solo fortuna.
Le altre volte ho dovuto pagare molte ore per avere la possibilità di poter incontrare una donna. Col tempo mi resi conto che non era una donna qualunque che stavo cercando, ma quella che avevo incontrato la prima volta.
Il mio amico, per farmi un favore, mi lasciava sempre libera la postazione n.13, ma il n.8 delle donne non era mai disponibile al dialogo, segno che non era la mia donna misteriosa.
Dopo un anno. Un sabato sera successe quello che ormai ritenevo una cosa impossibile. Avvenne il miracolo che avevo sognato.
Appena entrato nella Chat, il n.8 mi manda un messaggio privato. Era lei. Il cuore mi batteva forte. Mi sentivo come un ragazzino alla prima cotta. Quella donna mi aveva preso l’anima. La passione con cui aveva partecipato al coito, aveva lasciato un segno profondo nella mia mente. Il mistero della sua identità l’aveva trasformata in una divinità, una immagine eccezionale, che continuamente riemergeva nei miei ricordi tormentandomi la mente. Finalmente potevo rinnovare quel rapporto e chissà, magari avrei potuto sperare di conoscerla.
Ci ritrovammo subito nella stanza. Anche lei era entusiasta di ritrovarmi e me lo fece capire con i fatti e la passione e lo slancio che aveva messo durante l’accoppiamento, che è stato molto più intenso della volta precedente.
Era passato un anno esatto. Era dimagrata. Il seno non era più voluminoso come la prima volta, comunque era ancora tonico.
Mi apparve più giovane rispetto all’età che avevo immaginato la prima volta. Tuttavia non era cambiato nulla. Me la chiavavo con grande passione. Anche stavolta ci siamo dimenticati di usare il profilattico. Nella chat, ci mettevamo d’accordo sui giorni in cui potevamo incontrarci.
Era diventata una vera droga. Quello che provavo per lei non era dissimile all’amore. Era una magnifica donna che riusciva a darmi sensazioni inaudite, e si concedeva senza alcun limite. In chat spesso gli chiedevo se volesse rivelarmi la sua identità. Mi rispondeva che era una donna impegnata e che era meglio mantenere quel tipo di rapporto. Per lei, l’anonimato era preferibile perché gli avrebbe evitato complicazioni ingestibili e problemi con le rispettive famiglie.
Decidemmo quindi di incontrarci in quel modo. Al buio. Come amanti diabolici, consapevoli che quel tipo di rapporto rafforzava il legame e rendeva gli incontri infuocati sempre più eccitanti.
Durante l’ultimo incontro mi sono accorto che aveva una ingessatura al polso della mano sinistra. Mi riferì che si era procurata una lussazione a casa, mentre stava spostando un mobile.
In chat gli scrissi :
“Mi piacerebbe mettere la firma sopra l’ingessatura! Oppure disegnarci una figura! Così quando la vedi pensi a me!
“cosa vorresti disegnarci?
“Un cobra! Un grosso cobra rosso e verde! Così quando lo guardi, pensi al mio!
“mmmm bello! Il tuo cobra hahah certo! mi piacerebbe! Mi hai eccitata! Ti aspetto nella stanza! Mmmm ho la figa in fiamme!
“ed io arrivo con il mio cobra a spegnere quelle fiamme infernali! Mmmm vengo oo
La domenica successiva non ebbi la possibilità di incontrarla perché era stata organizzata una riunione di famiglia.
Mia figlia Alessandra aveva riunito i parenti per festeggiare il compleanno di Alessio. L’impegno, comunque, mi faceva piacere, perché erano due settimane che non avevo visto il mio nipotino.
La giornata era stupenda. Un sole chiaro, che illuminava il giardino, ed esaltava i colori delle rose fiorite.
Gli altri erano tutti arrivati e stavano scherzando e bevendo. Mia moglie corse subito ad aiutare Alessandra e sua cognata nei preparativi del pranzo.
Ero nel giardino, impegnato in una discussione con mio genero e mio fratello, quando ci interrompe Alessandra, portava un vassoio di bevande.
Rivolgendosi a suo marito: “Invece di stare li a chiacchierare, offrì da bere a papà e allo zio!
Mio genero afferrò il vassoio con le bevande. Quando vidi la mano sinistra di Alessandra mi prese un colpo. Dovetti sedermi, altrimenti sarei caduto a terra come un salame, perché le gambe non rispondevano più ai miei comandi e sembravano di burro.
“Papà ti senti bene?
Alessandra mi pose la mano ingessata su una spalla. E lo vidi perfettamente. Sul dorso era stato disegnato un cobra. Perfetto, anche nei particolari. I colori, rosso e verde, spiccavano in modo chiaro. Lo guardai sgomento.
Mio genero:
“Hai mai visto una cosa del genere! Pensa che ho dovuto passare un intero pomeriggio a disegnarlo! Sta testona ha voluto anche colorarlo di rosso e verde! Mi ha detto che lo aveva sognato!
“E’ vero! l’ho sognato!
Intervenni io.
“Perché proprio un cobra?
“Mi ricorda un attore!
Mio genero:
“Si un attore! Diciamo che sei matta! Per caso le tue amiche, con cui ti incontri il sabato sera, ti mettono in testa strane idee?
“Uffa! E tu che combini quando vai a giocare a pallone con i tuoi amici? Mi piace! È bello vero papà?
Intervenni io:
“Si! è bello! E anche grosso!
Per coloro che vogliono sapere come cavolo è accaduto.... possono continuare a leggere il seguito:
http://raccontieroticidiguzzon59.blogspot.it/2013/03/nella-dark-room-con-la-figlia.html
cosi va la vita
Guzzon59
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